Giudice martello Corte

Affidamento dei figli: come decide il giudice in caso di divorzio?

Il momento del divorzio, può essere particolarmente difficile da affrontare per gli adulti, figuriamoci per i bambini che dovranno in qualche modo scegliere tra mamma e papà!

Sebbene la legge a cui si faccia riferimento in questi casi, la 54/2006, auspichi che i minori continuino ad avere un rapporto sano ed equilibrato con entrambi, non sempre è possibile attenersi a tale principio.

Scopriamo insieme quali evenienze guidano le scelte dei giudici in materia di affido dei figli di genitori separati.

Perché i genitori divorziano?

Come apprendiamo da un articolo pubblicato su www.mammastobene.com, non è raro che i figli, apprendendo dell’imminente divorzio di mamma e papà, pensino di avere la responsabilità dell’accaduto.

Purtroppo, per quanto faticoso o doloroso, in questi casi è necessario spiegare ai piccoli che semplicemente le cose non andavano più per il verso giusto (senza ovviamente scendere in dettagli o sminuire l’altro genitore) e che la colpa non è di nessuno (frase che sarebbe meglio dire a prescindere dalla sua effettiva veridicità), meno che meno dei figli.

La scelta del giudice

Il bimbo resta con mamma o va a vivere con papà? Sebbene, come accennato in precedenza, la tendenza sia quella di optare per un affido condiviso, non sempre esistono i presupposti per prendere tale decisione.

Qualora quindi si dovesse verificare una situazione per cui il minore non possa godere della sicurezza e degli agi che gli sono dovuti se affidato ad un genitore, il giudice propenderà per l’affido esclusivo.

Affido condiviso

Si decide solitamente per questa opzione quando entrambi i genitori sono in grado di garantire ai minori uno stile di vita sano e la giusta serenità economica ed affettiva. In questo caso tanto mamma quanto papà prenderanno decisioni importanti circa l’educazione e la vita del figlio.

Se uno dei due coniugi non lavora poi l’altro sarà obbligato a versare un piccolo contributo mensile dall’importo variabile. In ogni caso il minore avrà un domicilio fisso stabilito dal giudice e che in genere coincide con la casa dove ha sinora abitato. In funzione di tale parametro quindi potrebbe anche essere stabilito l’affido a uno dei due ex coniugi.

Il giudice infine, considerando diverse variabili, stabilirà anche le esatte tempistiche di affido (a chi toccano i weekend? A chi spettano le vacanze di Natale? Per quante settimane al mese il bambino resterà con il padre o con la madre?).

Affidamento esclusivo

Come accennato, si opta per questa scelta soltanto nel caso in cui non si possa fare diversamente. Il giudice propenderà per tale soluzione se uno dei genitori dimostra che l’ex compagno/a è una persona violenta ed inaffidabile, non è in pieno possesso delle sue facoltà mentali, non è adeguato, non ha versato gli assegni di mantenimento, ha imposto al piccolo particolari credi religiosi, vieta al minore ogni contatto con l’altro genitore.

Tale decisione può essere presa dal giudice anche in sostituzione di un precedente accordo. Qualora né la madre né il padre fossero adatti a crescere il bambino, ci si orienterebbe sull’affido presso terzi.

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