La nutrizione del neonato è una delle principali preoccupazioni di mamma e papà. Ci si chiede spesso infatti se il bimbo mangi abbastanza, se stia crescendo bene e se ciò di cui si nutre sia sano o meno. D’altra parte, soprattutto durante i primi anni di vita del piccolo, le abitudini alimentari possono determinare l’attuale ed il futuro stato di salute dell’organismo. Diciamo perciò che porre molta attenzione alla questione è giusto, l’importante è non farne una malattia.
Se appartieni alla categoria dei genitori in perenne stato di preoccupazione, ecco il nostro breve articolo: speriamo che possa un po’ rasserenarti.
Indicazioni nutrizionali nel primo anno di vita
Un neonato, nell’arco del suo primo anno di vita, cresce in maniera quasi esponenziale. Pensa soltanto che, in appena una dozzina di mesi, il suo peso sarà triplo rispetto al momento della nascita e che la sua altezza sarà aumentata di un buon 50%.
Questi parametri, il peso e l’altezza, sono chiamati dagli addetti ai lavori “indicatori fondamentali delle condizioni nutrizionali”. In poche parole servono a valutare il livello di crescita del bambino. Le misurazioni rilevate dal pediatra nel corso dei primi 12 mesi di vita del neonato vengono infatti confrontate con dei grafici di crescita standard in modo da essere certi che il piccolo si sviluppi bene e senza intoppi, che la sua fisicità insomma sia paragonabile a quella dei coetanei.
Allattamento al seno
Questo iter assume una certa importanza soprattutto nel periodo di tempo compreso tra i 6 ed i 12 mesi di vita. Il più delle volte, perché tutto proceda bene, è necessario ricorrere all’allattamento al seno. Il latte della mamma infatti agevola la crescita dei bimbi. Si pensi soltanto che tra i 4 ed i 6 mesi il piccolo riesce a svilupparsi in maniera davvero sorprendente ed a compiere parecchi progressi cognitivi, il tutto grazie alla particolare composizione del latte materno. Quest’ultimo è anche un antibatterico naturale e, come tale, una sostanza capace di rinforzare il fragile sistema immunitario del bebè.
Ed a proposito di sistema immunitario: pare che il colostro sia a tal riguardo una vera e propria manna dal cielo! Tale fluido prodotto dalla mamma nei primi giorni che seguono il parto è importantissimo per il neonato dato che contiene parecchi agenti nutritivi, anticorpi speciali, fattori di crescita e chi più ne ha più ne metta. Se sei ancora alla tua prima esperienza nei panni di madre e ti interessa approfondire l’argomento, a questa pagina puoi sapere quando compare il colostro.
Alla luce di quanto sinora affermato, ci pare d’obbligo darti un piccolo consiglio: non sospendere questa pratica sino a che non sarà effettivamente necessario farlo. In molti casi il tuo bimbo continuerà a cibarsi con il tuo latte sino ai due anni di vita. Conosci un alimento più sicuro e nutriente? Gli esperti del settore peraltro sostengono che tanto per la mamma quanto per il bambino, il momento del pasto diventa in questo modo fonte di benessere fisico, emotivo e psichico: perché privarsene allora?
Beh, a volte più che di una scelta si tratta di un obbligo: purtroppo alcune madri sono costrette a smettere presto di allattare il bimbo ed altre non hanno nemmeno la possibilità di iniziare. Per fortuna il latte artificiale di oggi è sempre più simile a quello materno.
Ultima dritta importante: scegliendo quest’ultimo tipo di alimentazione dovrai seguire sempre con attenzione le istruzioni riportate sulla confezione e preoccuparti di sterilizzare con cura tutti gli strumenti utilizzati per nutrire il bambino. Il piccolo è in questo caso infatti più esposto all’azione di agenti patogeni.
Quando introdurre i cibi solidi
Per quanto sano e nutriente sia il tuo latte, ad un certo punto dovrai anche pensare allo svezzamento del bambino. Questo processo, funzionale ad introdurre nella dieta del neonato anche degli alimenti solidi, deve svolgersi con una certa gradualità a partire dal compimento del sesto mese di vita. Chiaramente sarà il pediatra a darti delle indicazioni ben precise sulle tempistiche e le modalità più adatte e lo farà valutando le condizioni fisiche del neonato.
Il neonato in questa fase imparerà parecchie nuove abilità e, per condurre una vita normale, avrà bisogno di sostanze nutritive presenti negli alimenti solidi ma non nel latte materno. La sua dieta varierà perciò introducendo dapprima dei semplici cereali, quindi le verdure, la frutta e la carne. Tutti quei nutrimenti che possono stimolare l’insorgenza di allergie invece verranno inseriti nella routine alimentare una volta superato il primo anno di vita.
Lo svezzamento potrà avvenire ricorrendo a cibi preparati in casa o acquistando nei negozi dedicati alimenti per la prima infanzia.
Attenzione ad un ultimo particolare: in questa fase della crescita sarebbe opportuno eseguire dei test per essere certi che tutto proceda bene anche dal punto di vista dell’assorbimento di vitamine e minerali: non è raro infatti che i bimbi soffrano gli effetti della carenza di ferro.