L’attacco di panico è un disturbo comune e curabile che può colpire anche bambini ed adolescenti. Si manifesta con periodi inattesi e ripetuti di intensa paura o disagio, connessi altri sintomi come battito cardiaco accelerato o senso di soffocamento (mancanza di respiro). Quando questi sintomi si presentano tutti insieme si definiscono “attacchi di panico” e possono durare da pochi a ore. Si sviluppano frequentemente e senza preavviso.
I sintomi di un attacco di panico includono:
- Intensa paura (la sensazione che stia succedendo qualcosa di terribile)
- Battito cardiaco accellerato
- paura di morire
- soffocamento
- si avverte come di avere un “peso sul cuore” che spesso viene scambiato per infarto
- derealizzazione, ovvero un senso di irrealtà
- tremore
- sudorazione
Abbiamo a che fare con un problema psicologico che non riguarda solo il mondo degli adulti, ma anche quello dei bambini e degli adolescenti. In quest’ultimo caso si tratta quasi sempre di qualcosa che è legato a problemi familiari, talvolta scolastici.
Se non riconosciuti e trattati in maniera adeguata gli attacchi di panico, con le relative complicanze,possono essere devastanti. Possono interferire con le relazioni, con i compiti scolastici, in maniera generale con un sano sviluppo psicologico di un bambino o di un adolescente. Gli attacchi possono portare non solo a stati di ansia generale, ma possono anche influenzare altre parti dell’umore o del funzionamento fisiologico di un giovane.
Bambini ed adolescenti sofferenti di attacchi di panico possono cominciare a sentirsi ansiosi per la maggior parte del tempo, anche quando il sintomo non si palesa. Alcuni iniziano a evitare situazioni in cui temono che possa verificarsi un attacco di panico o situazioni in cui un aiuto potrebbe non essere disponibile. Ad esempio, un bambino può essere riluttante ad andare a scuola o a separarsi dai suoi genitori. Nei casi più gravi, il bambino o l’adolescente potrebbero aver paura di uscire di casa. Evitare luoghi affollati, agorafobia, è una fobia comune a coloro che soffrono di questa patologia.
Questo disturbo nei bambini può essere difficile da diagnosticare perchè spesso non hanno ancora sviluppato una personalità oppure un modello comuncativo che permette loro di descrivere lo stato emotivo che si sta vivendo. Ciò può comportare numerose visite a dottori o psicologi con test medici multipli costosi e potenzialmente dolorosi.
Per la Dottoressa Claudia de Masi, psicologa a Roma specializzata in terapia breve strategica, fino ai 9-10 anni per risolvere situazioni del genere si usa una “terapia indiretta“, ovvero gli incontri avvengono con i genitori del piccolo. Questo per non far sentire il bambino “malato”. Una volta compresa la situazione si possono fare degli incontri con il piccolo.
Nella fase preadolescenziale si inizia con una terapia indiretta per capire se ci sia “conflitto” tra genitori e figli che iniziano a volere piú spazio e a “ribellarsi”. Quindi potrebbe essere soltanto un problema comunicativo da affrontare solamente con i genitori. Successivamente, nella fase dell’ adolescenza, si parla con il ragazzo o ragazza e si affronta il problema dal punto di vista diretto. Gli attacchi di panico possono essere legati anche a patologie come l’autolesionismo, l’anoressia o essere scatenati da un fatto isolato, un situazione molto grave che potrebbe aver colpito il ragazzo. Pensiamo ad un lutto, ad una violenza subita, ad un trauma fisico.
Se adeguatamente valutati e diagnosticati gli attacchi di panico, i disturbi d’ansia sono trattati con successo con la terapia psicologica. La psicoterapia può aiutare il bambino e la famiglia a imparare modi per ridurre lo stress o i conflitti che scatenano gli attacchi. Con le tecniche insegnate nella “terapia comportamentale cognitiva” e nella “terapia breve strategica“, il bambino può anche imparare nuovi modi per controllare l’ansia o gli attacchi di panico quando si verificano. Il trattamento precoce può prevenire anche complicazioni del disturbo di panico come agorafobia, depressione e abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti che tanto fanno paura ai genitori.