Clenil è uno dei farmaci più comunemente utilizzati durante i trattamenti aerosol mirati a combattere la broncostenosi, gli attacchi d’asma, quella fastidiosissima rinite allergica che ogni anno, puntuale come una tassa, esplode con particolare violenza già in primavera o le generiche infiammazioni a carico dell’apparato respiratorio.
Ma come usarlo? Quali sono i consigli per un’efficace somministrazione? Ci sono delle avvertenze particolari di cui tener conto? Scopriamolo insieme.
Clenil a cosa serve
Anche se in linea di massima abbiamo già chiarito quali possano essere gli utilizzi di questo farmaco, riteniamo opportuno approfondire leggermente l’argomento.
Aggiungiamo quindi poche ma utili informazioni supplementari relative ad esempio al principio attivo di questo medicinale. Esso ha natura cortisonica, nello specifico si tratta di beclometasone dipropionato, ed agisce in combinazione ad eccipienti quali il sodio cloruro, la semplice acqua, il polisorbato 20 ed infine il sorbitan monolaurato. Le proprietà antinfiammatorie comunemente riconosciute al cortisone rendono il prodotto particolarmente efficace nel trattamento di generiche infiammazioni.
Clenil per aerosol viene infine venduto in piccoli flaconi monodose che ne rendono l’uso e la somministrazione molto pratica.
Posologia e suggerimenti
La posologia prescritta per questo medicinale varia a seconda dell’età del paziente. I bambini, ad esempio, dovrebbero utilizzare non più di mezzo flaconcino per trattamento. Per agevolare il compito dei genitori che preparano l’aerosol ai loro pargoli le boccette di Clenil sono state idealmente divise a metà da una tacca incisa proprio sul corpo del flaconcino.
La porzione di farmaco che in questo caso non viene utilizzata può essere conservata in frigorifero per un periodo di tempo massimo pari ad una dozzina di ore. La bottiglietta deve essere ovviamente ben chiusa, quindi capovolta a pigiata sull’apertura. La temperatura del frigo deve essere compresa infine tra 2° ed 8°.
Più semplice è la posologia consigliata agli adulti: in questo caso la boccetta va utilizzata per intero. In genere sono raccomandate una o al massimo due sessioni di aerosol al giorno. In ogni caso, a prescindere dall’età del paziente, si raccomanda sempre di versare il Clenil nell’aerosol soltanto dopo averlo agitato energicamente: diversamente tutti i sedimenti del farmaco resterebbero sul fondo del flaconcino rendendo il prodotto non omogeneo o peggio meno efficace.
Intaccata poi la pellicola argentea avvolta sulle bottigliette, il medicinale diventa deperibile: ecco perché esso andrà utilizzato entro tre mesi. La pellicola argentea di cui sopra infatti serve a garantire agli utenti la sterilità del prodotto e la stabilità dei suoi costituenti. Una volta che queste condizioni vengono meno, insieme al farmaco potreste inalare batteri ed agenti patogeni, il che non è il massimo.
Controindicazioni
Clenil per aerosol non è un farmaco privo di controindicazioni. Per questo motivo è sempre bene utilizzarlo soltanto dopo aver preso le necessarie precauzioni ed in caso di effettiva urgenza. Inutile dire poi che l’utilizzo del prodotto deve essere avallato da parere medico. Quando si riscontra una sostanziale inefficacia del farmaco inoltre è bene parlarne immediatamente con il farmacista o con il dottore: potrebbe voler dire infatti che le proprie condizioni si sono aggravate e che quindi diventa necessario curarsi diversamente. In ogni caso il trattamento va sempre interrotto gradualmente.
Sappiate poi che nella formulazione del medicinale è incluso dell’alcol etilico: questo significa che chiunque pratichi sport a livello agonistico potrebbe, se sottoposto ad esami antidoping, risultare positivo. Si ricordi poi che Clenil non è un antibiotico, ma un antinfiammatorio: è infatti diffusa l’abitudine di utilizzare il farmaco per scopi sbagliati.
Clenil in gravidanza
Le donne in stato interessante infine possono usare il medicinale soltanto sotto controllo medico ed in presenza di problematiche significative. Sebbene non ci sia ancora una letteratura scientifica degna di nota riguardante gli effetti collaterali che l’uso del farmaco ha sul feto, è stato rilevato in parecchie occasioni che l’uso di corticosteroidi durante la gravidanza potrebbe tradursi per il bambino in problemi quali l’iposurrenalismo. Non pare invece che ci siano controindicazioni nel caso in cui il prodotto venga utilizzato da donne che allattano al seno i loro bimbi.