Il diritto di famiglia e delle persone costituisce un ramo fondamentale del diritto civile che regola le relazioni familiari e personali all’interno di una società. Comprende una vasta gamma di questioni che vanno dalla formazione e dissoluzione del matrimonio alla tutela dei minori e alla gestione del patrimonio familiare.
Cos’è il diritto di famiglia e delle persone
Il diritto di famiglia e delle persone si occupa della normativa che regola le relazioni interpersonali all’interno di una famiglia e i diritti e doveri delle persone all’interno di queste relazioni. Include questioni legate al matrimonio, alla convivenza, alla genitorialità, all’adozione, alla tutela dei minori e alla gestione del patrimonio familiare. Questo ramo del diritto è fondamentale per garantire la tutela dei diritti e degli interessi di tutti i membri della famiglia.
Le origini e l’evoluzione
Il Codice Civile del 1942 definiva la famiglia su basi di subordinazione della moglie al marito, sia in questioni personali che patrimoniali, comprese le dinamiche familiari e l’approccio ai figli naturali, i quali subivano una discriminazione giuridica rispetto ai figli legittimi.
La Legge 19 maggio 1975, n. 151, riformò il primo libro del codice introducendo cambiamenti mirati a allineare le norme ai principi costituzionali. Questa legge garantì la parità giuridica tra i coniugi, eliminò l’istituto della dote, equiparò la tutela dei figli naturali a quella dei figli legittimi, istituì la comunione dei beni come regime patrimoniale legale, sostituì la patria potestà con la responsabilità genitoriale e conferì al coniuge superstite il diritto di ereditare.
La disciplina normativa
Il primo libro del codice civile, intitolato “Delle persone e della famiglia”, contiene la disciplina fondamentale relativa alla famiglia. Numerosi articoli sono stati modificati nel corso degli anni, differendo significativamente dal testo originale del 1942.
La legge n. 151/1975 ha apportato una riforma sostanziale al diritto di famiglia, mentre nel tempo sono state introdotte altre modifiche legislative (fonte: https://www.diritto.it/):
- La legge n. 431/1967 ha integrato le norme del codice riguardanti adozione e affido, successivamente modificate dalle leggi n. 184/1983 e n. 149/2001.
- Nel 1970 è stato introdotto il divorzio con la legge n. 898/1970, successivamente modificato nel 1987 dalla legge n. 74/1987.
- La legge n. 121/1985 ha modificato la disciplina del matrimonio concordatario.
- La legge n. 40/2004 ha regolamentato la procreazione assistita.
- La legge n. 54/2006 ha rivoluzionato l’assetto dei rapporti genitori-figli con la disciplina sull’affidamento condiviso.
- La legge 76/2016 ha introdotto le unioni civili tra persone dello stesso sesso, estendendo loro diritti e doveri simili a quelli del matrimonio, e ha regolamentato le convivenze di fatto.
La Costituzione ha garantito dignità al diritto di famiglia, sancendo il principio dell’uguaglianza tra coniugi e la tutela dei figli nati fuori dal matrimonio.
Anche il codice penale contiene norme a tutela della famiglia, tra cui i delitti contro il matrimonio, lo stato di famiglia e l’assistenza familiare.
Quali sono i doveri dei coniugi?
Nel contrarre il matrimonio, i coniugi si assumono degli impegni reciproci che riflettono la natura della loro unione e il sostegno reciproco richiesto per mantenere un legame solido e funzionale. Questi doveri includono la fedeltà, intesa come un impegno continuo verso il benessere e il supporto emotivo del partner, la convivenza sotto lo stesso tetto condivisa e concordata tra entrambi, la partecipazione attiva nei bisogni familiari, compresi il supporto finanziario e le attività domestiche, la condivisione delle scelte di vita importanti e l’educazione dei figli, che richiede un impegno emotivo e pratico da entrambi i genitori.
Questi doveri, fondamentali per la costruzione di un matrimonio stabile e soddisfacente, richiedono impegno e rispetto reciproco da entrambe le parti.
Quando è necessario l’avvocato
La consulenza legale è spesso essenziale in questioni legate al diritto di famiglia e delle persone. È consigliabile consultare un avvocato specializzato in questo campo in situazioni come la separazione, il divorzio, la negoziazione di accordi di convivenza o l’affidamento dei minori. Un avvocato esperto può fornire consulenza legale, rappresentanza in tribunale e assistenza nella risoluzione delle controversie in modo equo e rispettoso.
La scelta di un avvocato specializzato in diritto di famiglia è cruciale per garantire una rappresentanza efficace e competente. È consigliabile cercare un professionista con esperienza e competenza specifica in questo campo, che sia in grado di comprendere le esigenze e gli obiettivi individuali della propria famiglia e di fornire un supporto legale personalizzato e attento.
La separazione e il divorzio
La separazione e il divorzio sono procedure legali che pongono fine al vincolo matrimoniale. Mentre la separazione permette ai coniugi di vivere separatamente senza porre fine al matrimonio, il divorzio scioglie definitivamente il legame coniugale. Queste procedure possono essere complesse e richiedono una serie di passaggi legali, inclusi accordi sulla divisione dei beni, l’affidamento dei figli e il mantenimento.
La negoziazione di questi accordi può essere facilitata dall’intervento dell’avvocato matrimonialista, che può anche partecipare alla mediazione tra le parti per cercare di raggiungere un accordo extragiudiziale. Tale approccio può non solo ridurre i costi e l’ansia associata a procedimenti litigiosi, ma anche favorire una soluzione più rapida ed equa per entrambe le parti coinvolte. Come riporta sul suo sito Gaia Salvato, avvocato matrimonialista, sono diverse le competenze che questo professionista mette a disposizione nei casi di separazione e divorzio:
L’affidamento dei figli in Italia
Nel caso di separazione o divorzio, la questione dell’affidamento dei figli è centrale. In Italia, la legge stabilisce che l’affidamento dei figli debba essere deciso nel migliore interesse del minore, tenendo conto dei suoi bisogni, del suo benessere e del suo rapporto con entrambi i genitori. È possibile concordare un accordo di affidamento condiviso o affidare la custodia esclusiva a uno dei genitori, a seconda delle circostanze specifiche della famiglia.
In seguito all’introduzione della legge sul divorzio in Italia, è emersa la pratica di affidare esclusivamente la prole alla madre, limitando il contatto con il padre a brevi visite settimanali. Questo fenomeno ha portato alla nascita del concetto di famiglia monogenitoriale.
La residenza familiare è comunemente assegnata al genitore affidatario, su richiesta, senza oneri, indipendentemente dalla proprietà dell’immobile. Il crescente numero di separazioni ha sollevato dubbi sulla normativa attuale del divorzio, soprattutto per le conseguenze negative sui figli e sui genitori non affidatari.
La legge sull’affido condiviso, promulgata nel febbraio 2006, ha introdotto il principio di non concedere l’affido condiviso al genitore che scredita l’altro genitore, danneggiando così l’equilibrio psicologico del figlio. Nella regolamentazione dei rapporti genitori-figli, l’interesse morale e materiale del minore è prioritario, preferendo l’affido condiviso rispetto a quello monogenitoriale, quando possibile.
L’articolo 155 del codice civile sottolinea il diritto del minore di mantenere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori, anche in caso di separazione, e di mantenere legami significativi con gli ascendenti e i parenti di entrambi i lati della famiglia.
Le proposte di legge presentate dalle associazioni di categoria mirano a favorire l’affido congiunto e condiviso, mantenendo entrambi i genitori coinvolti nella responsabilità genitoriale anche dopo la separazione. L’affido condiviso mira a mantenere il principio di bigenitorialità anche in presenza di conflitti tra i genitori, garantendo pari dignità e responsabilità a entrambi, eliminando le distinzioni tra genitore affidatario e non affidatario.
Conclusione
Il diritto di famiglia e delle persone riveste un ruolo fondamentale nella protezione dei diritti e degli interessi dei membri della famiglia e nella regolamentazione delle relazioni interpersonali all’interno della società. Con una comprensione chiara delle normative e delle procedure legali in questo campo, è possibile affrontare in modo consapevole e responsabile le sfide e le decisioni legate alle relazioni familiari. La consulenza legale qualificata può essere preziosa per navigare attraverso le complesse questioni del diritto di famiglia e garantire una soluzione equa e soddisfacente per tutte le parti coinvolte.