Quando una famiglia riceve la diagnosi di autismo per il proprio figlio, l’impatto emotivo è enorme. I genitori si trovano di fronte a un mondo sconosciuto e spesso disorientante, in cui è necessario apprendere nuove competenze e strategie per affrontare la quotidianità.
Disturbi dello spettro autistico
Il 2 aprile è dedicato alla Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo, un evento globale istituito dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 2007. Questa ricorrenza ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti delle persone autistiche e di promuovere una società più inclusiva.
I disturbi dello spettro autistico (ASD) comprendono diverse condizioni, tra cui l’autismo, la sindrome di Asperger e il disturbo disintegrativo dell’infanzia. Secondo il DSM-5, i criteri diagnostici per l’ASD includono deficit persistenti della comunicazione e interazione sociale, comportamenti e interessi ristretti e ripetitivi, e sintomi che causano un significativo disagio nel funzionamento personale e sociale.
Questi disturbi si manifestano sin dalle prime fasi dello sviluppo, anche se i sintomi possono diventare più evidenti quando sono richieste maggiori competenze sociali. La diagnosi di ASD comporta una serie di valutazioni da parte di diversi professionisti e richiede un approccio integrato che può includere terapia farmacologica, parent training, terapia cognitivo-comportamentale e interventi psicoeducativi.
Impatto della diagnosi sull’intera famiglia
Ricevere una diagnosi di autismo per il proprio figlio ha un impatto profondo su tutta la famiglia. I genitori devono affrontare l’idea che il loro figlio potrebbe aver bisogno di supporto per tutta la vita. Questa consapevolezza può generare ansia e preoccupazioni per il futuro, soprattutto quando si pensa a cosa accadrà quando i genitori non saranno più in grado di prendersi cura del figlio.
Il senso di impotenza e la difficoltà a comunicare con il bambino possono essere particolarmente frustranti e stressanti. Le dinamiche di coppia possono essere messe a dura prova, con un aumento delle tensioni e dei conflitti. Anche i fratelli del bambino autistico possono risentirne, sentendosi trascurati o sovraccaricati di responsabilità. In alcuni casi, le famiglie possono arrivare a combinare più di cinque trattamenti contemporaneamente, con costi economici e psicologici significativi.
L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha lanciato un nuovo sito web accessibile all’indirizzo www.osservatorionazionaleautismo.it, che permette a cittadini e professionisti di monitorare tutte le attività e i risultati ottenuti nell’ambito del fondo autismo. Attraverso questa piattaforma è possibile visualizzare una mappa della rete sanitaria specialistica, composta da oltre 1155 centri pubblici e privati convenzionati per la diagnosi e il trattamento dell’autismo.
Programmi di parent training per l’ASD
Nel contesto dei disturbi dello spettro autistico, il parent training si pone diversi obiettivi specifici. Questi programmi sono progettati per fornire supporto emotivo ai genitori, offrire informazioni dettagliate sull’autismo e migliorare la gestione dei comportamenti del bambino. Un esempio di terapia mediata dai genitori è l’Early Start Denver Model (ESDM), che si rivolge a bambini di età compresa tra 12 e 36 mesi e si basa sugli interessi e le inclinazioni individuali del bambino.
Il parent training può includere incontri psicoeducativi in cui i genitori apprendono le manifestazioni cliniche dell’autismo, le modalità di diagnosi e i trattamenti disponibili. Attraverso questi incontri, i genitori imparano a fungere da mediatori dell’intervento terapeutico, accettano la diagnosi e trovano un nuovo equilibrio nella loro vita.
Riorganizzazione familiare
La famiglia è un sistema in continua evoluzione, influenzato da eventi critici che richiedono una riorganizzazione. Il ciclo di vita familiare è caratterizzato da una serie di fasi di transizione, che includono l’ingresso o l’uscita di membri della famiglia, problemi psicosociali legati allo sviluppo dei bambini e altri eventi significativi. Il modo in cui una famiglia affronta questi eventi dipende dalle risorse disponibili e dal significato attribuito a ciascuno di essi.
La nascita di un figlio disabile richiede una riorganizzazione completa della famiglia. Ogni membro deve adattarsi alle nuove esigenze e trovare un nuovo equilibrio. Questo processo può essere complesso e richiede tempo, energia e risorse. Il supporto psicologico può essere di grande aiuto nell’accompagnare ciascun membro della famiglia nell’elaborazione dei propri vissuti e nel raggiungimento di un nuovo equilibrio individuale e familiare.
La diagnosi di disabilità di un figlio è associata a livelli di stress significativamente più alti rispetto a quelli dei genitori di bambini senza disabilità. Questo stress può essere amplificato dalla difficoltà di gestire i comportamenti problematici del bambino e dalla sensazione di impotenza. La capacità di far fronte allo stress dipende dalle risorse familiari, dalle percezioni dei genitori e dalle strategie di coping utilizzate.
I genitori che si sentono competenti nel loro ruolo e capaci di gestire la disabilità del figlio tendono ad avere livelli di stress più bassi. Questi genitori sono più propensi a cercare attivamente strumenti e conoscenze per affrontare le sfide e a credere nelle proprie capacità di influenzare positivamente il futuro del proprio figlio.
Le reazioni alla diagnosi di disabilità possono variare notevolmente tra le famiglie. Alcune possono adottare un approccio child-oriented, centrato sui bisogni del figlio, mentre altre possono focalizzarsi sulla creazione di un ambiente domestico consono alle nuove esigenze (home-oriented). In alcuni casi, la disabilità può essere resa “invisibile”, portando a una riduzione degli scambi sociali e a un rischio di isolamento. Questo isolamento può aumentare il livello di stress e conflittualità all’interno della coppia genitoriale.
Il supporto sociale, sia intra che extra-familiare, gioca un ruolo fondamentale nel benessere della famiglia e del bambino. La presenza di reti di supporto adeguate può migliorare la qualità della vita e ridurre il livello di stress genitoriale. La mancanza di relazioni intime e di supporto può invece avere effetti negativi a lungo termine sulla salute e sulla capacità genitoriale.
Interventi terapeutici
Gli interventi terapeutici per le famiglie con bambini disabili devono considerare una serie di fattori, tra cui il comportamento del bambino, le capacità genitoriali, e le risorse disponibili. Un approccio integrato, che coinvolga l’intera famiglia, è essenziale per promuovere l’autoefficacia, migliorare la qualità della vita e sostenere lo sviluppo del bambino.