La gravidanza è un periodo della vita molto delicato. Bisogna infatti prestare particolare attenzione alla propria salute, mangiare sano e mettersi al riparo dal rischio di contrarre alcune patologie infettive pericolose per sé stesse e per il nascituro. Vediamo quindi nel dettaglio come evitare il rischio di contrarre la toxoplasmosi senza rinunciare comunque ad ingerire alcuni alimenti.
La prevenzione
Prima di tutto è necessario evitare contaminazioni dal contatto con oggetti eventualmente infetti o seguenti l’ingestione di prodotti potenzialmente pericolosi. Lavate con una certa attenzione tutti i vegetali che portate in tavola. Aiutatevi magari con uno spazzolino da denti ed accertatevi sempre non ci sia alcuna traccia di terra o di altro sulle verdure o sulle bucce di frutta. Per maggiore sicurezza poi lasciate tutto in ammollo con bicarbonato per una buona mezzora.
Se siete delle amanti del giardinaggio e siete anche in dolce attesa, fareste bene, quando rimestate il terriccio, a proteggere le mani con i guanti.
Importantissimo è poi cuocere bene la carne e non ingerirne porzioni non del tutto cotte. Lavate spesso le mani utilizzando acqua calda e sapone, soprattutto se avete toccato dei cibi crudi, rilavate di continuo gli utensili da cucina, pulite il frigo ed i piani d’appoggio. Prendete poi l’abitudine di riscaldare sino a farli sobbollire gli eventuali avanzi, di controllare che la temperatura del frigo si attesti su 4° (o inferiore) di non contaminare alimenti cotti e crudi e di fare in modo che gli alimenti da conservare si raffreddino sempre velocemente.
Sintomi toxoplasmosi
Quali sono i sintomi comunemente associati alla toxoplasmosi? I campanelli d’allarme a tal riguardo sono parecchi e normalmente si manifestano a circa un mese di distanza dal momento in cui si è effettivamente contratta la malattia.
In condizioni di salute ottimali dovranno insospettirci dolori muscolari non connessi ad alcuna attività fisica, fastidi alla gola, malessere generale, ingrossamento dei linfonodi, spossatezza, febbre ed emicranie. Il paziente tendenzialmente sano che contrae la malattia guarisce di norma entro i 6 mesi dalla diagnosi immunizzandosi del tutto contro eventuali aggressioni patogene successive.
La sintomatologia diventa più severa quando a contrarre l’infezione sono invece delle donne incinte. L’organismo più vulnerabile in questo caso sarà ovviamente quello del feto che potrebbe accusare alla nascita dei gravi ritardi mentali o, peggio ancora, morire a seguito di un aborto spontaneo. Può comunque accadere anche che il bimbo nasca e che manifesti la sua patologia soltanto dopo qualche mese dal lieto evento. Ad insospettirci, ancora una volta, saranno febbre e linfonodi ingrossati a cui si aggiungeranno ittero, formazione immotivata di lividi sparsi per il corpo, carenza di ferro, problemi al fegato ed alla milza e testa dalle dimensioni disarmoniche rispetto al fisico. Non è raro che i piccoli manifestino inoltre problemi muscolari, scarso sviluppo dell’udito e della vista, epilessia e disturbi alimentari. I bambini nati con toxoplasmosi congenita devono essere curati immediatamente al fine di poter debellare definitivamente l’infezione.
Coloro i quali dovessero entrare in contatto con il parassita responsabile di questa malattia dovrebbero preoccuparsi soprattutto se il loro sistema immunitario fosse carente o quasi del tutto assente o se sottoposti a cure antitumorali. Questi soggetti potrebbero sviluppare ulteriori patologie a carico del sistema renale e nervoso, psicosi, danni alla vista, incapacità o scarsa abilità al movimento, difficoltà di pensiero ed elaborazione linguistica, patologie del fegato, della retina e dei polmoni nonché un generale senso di confusione.
Toxoplasmosi cosa non mangiare
Purtroppo però, a prescindere dal numero di precauzioni che potrete prendere, il rischio di incappare nella toxoplasmosi è sempre dietro l’angolo e, proprio per questo motivo, alcuni alimenti andrebbero evitati a priori dato che sono molto più pericolosi di altri. Il sito mammepestifere.it fa un elenco di cibi proibiti durante la gravidanza che comprende gli insaccati e le carni crude, delle uova non cotte e non lavate prima dell’utilizzo, del pesce e del latte.
Per questi nove mesi dovrete pazientare un po’ e rinunciare ai frutti di bosco ed a tutti quei vegetali difficili da pulire seguendo l’iter indicato poco più sopra, ai frutti di mare, ai formaggi molli ricavati da latte crudo o fermentati oppure ancora stagionati o a pasta filata.
Meglio poi nutrirsi di paté in scatola piuttosto che freschi e lasciar perdere salsicce ed i preparati di carne, pesci affumicati e qualunque altro alimento non debitamente cotto.